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venerdì 28 febbraio 2014

72 ore




Sole,
esplorazioni,
pioggia, 
esami, 
Un pacco dalla Finalndia,
una lettera da Venezia,
sogni da riferire che parlano di una storia che non conosco, 
un azzurro che sa di salsedine che irrompe nel grigio milanese,
Mirabilia moderni e non per riempirsi gli occhi,
ossicini,
ricordarsi l'aurora boreale,
il tempo che scorre, 
amici che accorrono
vicini e non,
il mio compleanno.
Ed è tutto così oscenamente diverso.
Ma non per questo meno bello. 





sabato 22 febbraio 2014

Lezioni



Sole.
Il fango sotto le scarpe.
Affondo, sento il calore sulla mia pelle.
Quanto tempo è passato?
Insetti nell'erba,
piccole gocce d'acqua sugli steli.
Il mio albero-faro chiama,
le mie gambe obbediscono,
la testa è vuota.
Mi accolgono le prime foglie tenere del biancospino
e qualcosa in me si spezza di colpo.
Quasi ne avverto il rumore secco,
il mondo intorno ha perso i contorni.
La vecchia corteccia raccoglie tutte le mie lacrime.
La luce radente del tardo pomeriggio è bellissima,
la parte esposta del grande tronco è ferita e bagnata,
altra corteccia è caduta dall'alto, e lui è ancora più nudo.
Ma è forte.
Cammino un pò. Pochi metri appena.
Trovo le ossa, ma questa volta sono le ossa del predatore,
non della preda.




giovedì 20 febbraio 2014

I sensi


Non tutti gli esami si assomigliano,
non tutte le persone.
E ieri una delle persone che mi ha dato di più, 
mi ha guardato negli occhi e mi ha detto:

" I sensi sono più veloci dei pensieri "


Per me, che mi perdo a disegnare i capelli e fili d'erba uno a uno
manco stessi facendo un'incisione 
e che quando l'ho fatta ho adorato morsura e acidi ed ancora conservo un barattolino microscopico di vernice coprente, perchè il suo odore mi ricorda quel periodo,
per me che i contorni neri li ho rubati al Liberty,
per me che non ho mai fatto grafica ( se non "per altri indirizzi" ) 
ma tutti me lo chiedono....
questi colori in libertà hanno un buon sapore,
e anche se troverò sempre piacevole perdermi nelle linee e nella pulizia del segno.

domenica 16 febbraio 2014

Un merlo



Una Domenica un pò triste,
una passeggiata...
vado a trovare una mia amica.
Nella mia borsa ci sono fogli e pastelli a olio.
Mi piace camminare vicino alle villette a schiera,
guardare i giardini.
Ci sono grandi alberi piantati vicino al marciapiede.
E ad un certo punto,
sotto ad uno di essi vedo un merlo morto.
I piccoli occhi sono ancora lucidi.
In tasca ho solo un vecchio guanto spaiato.
Lo avvolgo lì dentro e cerco un punto adatto:
improvvisamente non voglio che il netturbino lo trovi e lo butti via come un rifiuto,
questo piccolo cantante dal cuore leggero.
Allora trovo un buco sotto un altro albero.
Lo depongo lì con tutto il guanto, lo ricopro con terra ed erba
in modo che non si veda niente.
Vado dalla mia amica.
Mi lavo le mani, disegniamo, parliamo, facciamo merenda.
Quando torno a casa sta scendendo la sera.
Quel momento in cui il cielo ha una bellissima tonalità blu.
Gli alberi dei giardini sono pieni di merli,
e l'aria è piena delle loro canzoni.

martedì 11 febbraio 2014

F for a Fox




Con quest' immagine la mia seconda famiglia del Nord ci tiene a farmi sapere che domani mi spediranno un pacchettino! 
Mi mancano un sacco!

Tempo


..strano tempo in cui ci sono sporadiche apparizioni del sole per camminare nel fango

poi nuovamente la pioggia.
...Tempo per ragionare su alcune parole in dialetto grecanico,
e inventarsi un canto.
Le parole in questione sono: " to dèrma - i pèddhi " la pelle /
" I trùa - to clostì - to ràmma - to nèma - i nìzila " il filo /" O circlo " il cerchio / "O Cosmo " l' Universo / " I rùga- i stràta - o dromo " la strada.  Il canto deve piacere a me, ma sopratutto al mio tamburo.


...scoprire che la chiesa di San Carpoforo, ormai sconsacrata, in cui si svolgono lezioni e mostre,
 un tempo era un tempio dedicato a Vesta, ed esserne sinceramente toccata
....Far  crescere un albero di barattoli di vetro pieno di semi, ossa, una pelle di serpente, e altre cose della terra. Pregare affinchè il suddetto "albero" si regga per tutto il tempo necessario, e abusare della colla a caldo. Per poi constatare con sollievo che alla fine quella che verrà soprannominata da Cinzia ( lo so che stai leggendo boss! ) "La foresta delle bestemmie" prende forma.
 Ancora non ci si crede! 


...Stampare per bene 3 foto 50 X 70
...imbastire un discorso sensato per quell'anima buona del Prof. di Psicologia ...Pensare a tutti i viaggi e i travasi che la mia famiglia ha affrontato, per poter creare un'opera che non sembri un tema della terza media sul tema dell'immigrazione.
...Cercare di far combaciare ben 8 cervelli  in un' unico libro per l'infanzia. Nella foto ne vedete due all'opera, armati di bisturi e sangue freddo.




E ancora.......
Rimanere senza fiato a contemplare la sera che scende, 
sapendo che domani dopo il consueto sbattimento di gruppo per gli esami in vista,
rivedrai un'amica carissima, levatrice di gatti istriani nonchè portatrice di storie e biscotti.

venerdì 7 febbraio 2014

Madonna con bambino

Una giovane madre del Medio Oriente allatta suo figlio sul treno,

e mangiando un dattero guarda assorta fuori dal finestrino.
Piove fortissimo.
Ad un certo punto ci scambiamo uno sguardo ed un sorriso:
si tratta del sorriso universale delle donne,
quel particolare sorriso di complicità femminile che tutte le donne del pianeta, 
vecchie o giovani che siano, si scambiano in presenza di un bambino. 
Sospiro felice di tutta questa bellezza e questa grazia.
La bellezza è dentro o è fuori?
Penso che sia in entrambe le dimensioni.
MA se non la senti dentro di te,
non la puoi riconoscere fuori.

Rivelarsi



I miei quaderni di appunti accademici hanno una vita segreta:
basta girarli al contrario per scoprirla, e se state leggendo queste righe è perchè in parte l'avete trovata.
Oggi piove: gocce grosse come monete, e io ho lasciato a casa l'ombrello.
Ieri c'era il sole: sembrava primavera, e il mio ombrello è rimasto tutto il tempo chiuso nella borsa a occupare spazio. 
Stamattina sulle scale mobili della Stazione Centrale ho intravisto un'amica che non vedo praticamente mai perchè vive lontanissima, ma le suddette scale mobili correvano in direzioni opposte, e così dopo aver sgranato gli occhi, sono scesa dalle mie e l'ho raggiunta per abbracciarla, e poi ho dovuto rifare il giro come sulle giostre.
Oggi il mio mondo è sottosopra, ed è facile vedermi per quello che sono.
Non ho davvero nessuna voglia di nascondere la mia coda, anche se la pioggia la inzuppa e la rende pesante.