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sabato 9 agosto 2014

I frenesìa

Ecco lo sapevo.
Era solo questione di tempo.
Ho le braccia piene di graffi e le gambe piene di lividi,
ma sono arrivata dove il torrente si getta in una miriade di cascate.
Adesso le parole si schiacciano nella mia testa, sono troppe,
sono esse stesse un torrente, finchè tutto diventa un'indistinta frenesia, finchè non diventano un urlo o un canto e il senso delle stesse non ha più importanza perchè si è trasformato in sensazione, in sintomo, in una gioia sconfinata che un piccolo corpo come il mio non può contenere. E allora come fare a resistere?
Si scrive, si danza, si usano i colori. Tutto,tutto purchè ci sia movimento.
Non si può star fermi in queste condizioni, star fermi significa impazzire.
La luna cresce come il ventre di una donna gravida,
questa forza che ci possiede è così brutale e al tempo stesso così dolce,
è un impulso alla vita, è rossa energia maschile. Se ti tocca devi creare, se ti tocca ne nascerà qualcosa. Improvvisamente mi viene da ridere, una di quelle risate che vengono dal basso e dal profondo e ti sconquassano tutta, la testa indietro proprio come quelle statue di baccanti che ci facevano studiare al liceo artistico.
Il tempo. Cos'è il tempo di fronte ad una sensibilità ben nutrita?
Io sento, qui e ora. Tutta la polvere dei secoli non è caduta sul mio cuore.
Come posso di fronte a questo, non essere la più felice delle creature?
Guardo il profilo morbido e smussato delle mie montagne,
e mentre il mio sangue canta, un'amica è in viaggio
lungo strade che io stessa ho percorso,
quando tutto era diverso,
una vita fa
un paio di anni fa.
Mi preparo ad accogliere le sue storie,
e la luce della luna piena.


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