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lunedì 16 maggio 2016

Amuleto

 Ingredienti:
 Un vecchio ciondolino-teca trovato ieri in un mercatino svuota-soffitte, Euforbia essiccata per accettare e onorare il dolore, quadrifoglio per la buona sorte,e un dentino di volpe per ricordarmi chi sono.


Al Crucistrada ( Le Canzoni della Cupa )


Qui nelle campagne cremonesi ho trovato quando ero più piccola un autentico crucistrada. Uno di quei posti speciali da cui 4 sentieri si diramano in direzioni opposte, in cui secondo il folklore, a mezzanotte in punto si può incontrare nientedimenoche il Demonio in persona. All'epoca della mia scoperta ne fui molto soddisfatta perchè tutti gli incroci che avevo scovato fino a quel momento erano di tre sole strade.
Non che volessi andarci giusto a mezzanotte, non avrei osato nè oserei tutt'ora.
Ma di certo un crucistrada è un luogo potente, una sorta di portale.
Qualche giorno fa pioveva, tirava vento ed io ero inquieta, con un pò di malditesta.
Così ho mollato tutto,e ho menato i piedi fin là. 
Ho acceso un incenso nel mezzo, mi sono seduta a godermi l'atmosfera del luogo, guardando le acrobazie delle rondini. Quando sono tornata indietro il mio malditesta era bello che svanito, come le nubi.






Ecco le quattro facce del crucistrada:





Il giorno dopo o giù di lì, ho nascosto la coda sotto la gonna e sono entrata in un negozio di suoni e parole per ritirare un libro regalatomi dalla parte Pesce del Volpesce che da Budapest ha smanettato con il Pc per farlo arrivare fino a me. Grazie di cuore, Eta. lo leggerò etu lo leggerai attraverso me, come da promessa!





E nel reparto musica non ho potuto resistere all'acquisto dell'ultima fatica di Vinicio Capossela. Canzoni della Cupa. Sono canzoni di polvere e ombra, di vita, morte e miti rurali. Canzoni d' Irpinia nude e crude, sia nella gioia che nel dolore,un pò in salsa western . Un lavoro durato anni,che ci arriva divisa negli opposti: due Cd ( Ombra e Polvere appunto) avvolti in una confezione bellissima a formare un poster dai toni seppia chiaro una volta dispiegata,odorosa di carta opaca e stampata e corredata da ben due libretti e dalle foto bellissime di Valerio Spada, il tutto infilato in una bustona di plastica quadrata dal sapore vintage. L'insieme mi ricorda un vero e proprio libro d'artista e l'impressione piena e morbida che ho avuto prendendola in mano non è stata quella di un album musicale, ma di un plico di lettere e carte d'altri tempi. Ho speso bene i miei soldini. I file non avrebbero mai potuto eguagliare questo fascino. 
A Vinicio, volevo bene già prima. Ma il bene che gli voglio ogni volta mi si accumula di più e più ancora, e io glielo mando tutto, cantando i suoi canti nel vento quandome ne vado in giro. Sono sicura che gli arriva!



" Falcia falcia mietitore,
urla col fiato che hai in corpo
chi urla è ancora dei vivi
chi urla non è morto! Aèhh! Aèhh!

 È volpe? È gufo? È quaglia? È lupo?
Ondeggia nel grano...
Ondeggia nel grano...
 È lepre? È oca? È lupo?
 Ondeggia nel grano...

Ondeggia nel grano...


Taglia la testa alla bestia nel grano!
Legala alla fascina
è l'ultimo covone
paghi pena per la stagione...Aèhh!
Che ritorni ancora il raccolto
che rifiorisca ora che è morto! "

sabato 14 maggio 2016



Amava scrivere, ma non l'aveva mai fatto seriamente prima.
Non si era mai seduta dicendosi adesso scrivo per il semplice gusto di farlo". Certo qualche volta aveva aggiornato il suo vecchio blog, ma non era la stessa cosa.
Iniziò quasi per dispetto, nel mese in cui la neve dei pioppi invade la pianura e il rosso dei papaveri è più intenso che mai. Le piacevano i papaveri: delicati e forti al tempo stesso con il loro colore vitale e prepotente. A volte, provava uno strano piacere nel raccoglierne un bocciolo ancora sigillato, e aprirlo con le dita, liberandone così il rosso stropicciato e prigioniero dei petali.
I suoi pensieri avevano al momento la forma di tanti fili colorati, intrecciati e annodati tra loro. Fili da ricamo marca “Doli” comprati in una polverosa e caotica bottega indiana.
Sperava di poter districare quella colorata matassa, di potergli dare un senso e una direzione.
In quel periodo i campi di grano erano ancora simili ad un mare verde-azzurro, le cui onde venivano agitate dal vento, e quel movimento le ricordava un enorme respiro. Allora respirò a fondo.



venerdì 13 maggio 2016

Alghe nori, prodotti di bellezza, Instagram, e la nascita di un racconto

Stampo CV e faccio schede illustrative dei miei laboratori da proporre ai servizi sociali e alle cooperative, nel frattempo ne progetto di nuovi per la prossima stagione con Ticonzero e poi con Ana, continuando nella nostra sinergia di discipline olistiche, musico-terapia e arte-terapia. Questa è la mia gavetta post-laurea, e anche se di soldi per ora se ne vedono pochini, è una gavetta colorata e divertente piena di solidarietà femminina. D'altronde la speranza è l'ultima a morire, e comunque quello che sto facendo mi soddisfa e mi piace. Mi aiuto ancora un pochino vendendo i prodotti Yves Rocher, e questo mese  (tra pochi giorni ) dovrebbero arivarmi pure il famoso borsone pieno zeppo di campioncini e prodotti e la qualifica di "Consigliera di bellezza" o come dicono loro di CDB.
La cosa è un pò ironica, perchè io sono una di quelle ragazze che mettono solo la matita nera e nelle occasioni speciali un pò di rossetto. Ma non disdegno una buona crema per il corpo, o un bagnoschiuma profumato e vegetale. Non vi nascondo neppure che sotto sotto, la segretaria che è in me si diverte un sacco nello sfogliare cataloghi fruscianti, annotare codici, assegnare campioncini, fare consegne, e prendere ordini.


Pe quanto riguarda le cose inaspettate, vi parlo pure di Instagram per via di una cosa carina che mi è successa: ignoravo e snobbavo la famosa app, e anche se la mia amica Marta che è un'ottima fotografa me ne parlava bene, facevo orecchie da mercante perchè mi sembrava troppo fighettina come cosa. Poi venne a casa mia di recente (in occasione della laurea ) mia cugina Letizia che è sempre molto attenta ai social, e così sbirciandola smanettare contenta con foto e fotine, mi son detta "massì vediamo che è" . Insomma alla fine l'ho trovata piacevole, molto pratica e con la possibilità di seguire quello che ti interessa e basta. Ho quindi iniziato a caricare foto a nastro, anche vecchie. Ma qualche giorno fa ho caricato la foto di un vecchio schizzo sulla mia agendina, in cui ho ritratto frettolosamente (ma con tanto amore) Ney Matogrosso di cui mi sono innamorata senza ritegno grazie a Victor che mi ha fatto conoscere i Secos e Molhados. E guardate chi ha mipiacciato e commentato il post? ( Anche se non si capisce, sono manine che applaudono quelle lì in basso!) Lo so. Sembro un'adolescente sciroccata, ma è bello così. Per Ney mi sputtano volentieri! Eh!eh! 


E poi...Victor si sta specializzando sempre più con il sushi e io sono un'entusiasta assaggiatrice. Quando lo prepara con le sue piccole mani paffute, mi piazzo di fianco a lui da brava volpe mendicante con la scusa di aggiustare i futomaki nel piattone, ma in realtà sono molto interessata al rotolo di alghe, riso e salmone fresco, e in particolare alle estremità, ovvero a quei due futomaki troppo bruttarelli per essere messi nel piatto ma comunque buonissimi. Questo è l'ultimo piattone. Ci sono pure alcuni oshizushi pressati, dal gusto delicato.


Ma oltre a questi esperimenti culinari molto graditi, io e Vic stiamo patecipando ad un concorso di scrittura Della Casa Editrice Pagine, dedicato ai racconti e finalizzato a scovare autore emergenti. Vic ovviamente è lo scrittore, ed io sono la motivatrice-corretrice di bozze. Mi piace aiutarlo, e adoro osservarlo scrivere: non ho mai visto nessun'altro scrivere così tanto e con così tanta costanza. Per ora, ho visto giusto le prime righe nascere sul monitor e so soltanto che il protagonista è un certo Milo e che qualcuno lo sta aspettando per qualche motivo.....sono curiosa come una volpe!!!